Dalla montagna al mare per par condicio… Diciottesimo capitolo…

Ce la potevamo fare, sì.

Ma si sa’ il matrimonio non è uno scherzo!

Sin dall’inizio avevamo le nostre belle discussioni, perché ognuno di noi aveva il suo carattere ed io facevo fatica ad adattarmi a quello di mio marito. Le prime erano nate per il viaggio di nozze. Infatti io amavo il mare e, ovviamente, lui era pazzo per la montagna! Così decidemmo di accontentarci entrambi e passammo la prima parte di quel periodo tra le altre vette a Ceresole Reale.

Il territorio di Ceresole Reale, posto all’estremo confine occidentale del Canavese, comprende larga parte dell’Alta Valle Orco. Con i suoi 9957 ettari è il secondo per estensione degli undici paesi appartenenti alla Comunità Montana. Oltre che con Noasca, confina ad Ovest con la Francia (Tarantasia – Val d’Isère) e Valle d’Aosta (Pont, in Valsavarenche, e Val di Rhêmes) e a Sud con la Val Grande di Lanzo (Groscavallo e Pialpetta).

I suoi centri abitati sono posti tutti al di sopra dei 1.500 metri e il dislivello rispetto agli altri paesi della Valle è segnato dalla ripida Erta delle Scalee, che nel secolo scorso si percorreva a piedi.
Buona parte del territorio è inclusa nel Parco Nazionale Gran Paradiso ed offre ampie possibilità di intraprendere escursioni ed ascensioni, ma anche di praticare lo sci di fondo, lo sci alpinismo, l’arrampicata su ghiaccio e percorrere sentieri con le racchette da neve.

Del resto turisti e villeggianti possono anche concedersi rilassanti passeggiate tra gli alpeggi o nei pressi dei numerosi laghi alpini, godendosi il silenzio della montagna e le repentine apparizioni dei camosci, degli stambecchi, delle aquile e delle marmotte.

Vagando nei boschi si possono raccogliere mirtilli, lamponi e fragole di bosco. Salendo ad alta quota si possono invece ammirare la splendida flora alpina, fra cui spiccano i rododendri e le stelle alpine.

Un posto da sogno che adesso, con il senno di poi, mi piacerebbe forse tornare a visitare…

Ma a quell’epoca lo trovavo molto malinconico, forse l’ideale per due giovani sposi; a me, però, sembrava che Antonio fosse più innamorato della montagna che di me…

Dalla montagna al mare il passo fu obbligatorio per par condicio, ed eccoci a Pesaro turisti fai da te, con tanto di ombrellone e sdraio sotto il braccio da piantare in qualche angolo di spiaggia sperduto, già perché la confusione non piaceva al consorte…

Insomma, ci siamo capiti, c’eravamo tanto amati… prima del matrimonio!!!

 

Rosalba Angiuli